top of page

Diritto all'oblio: come rimuovere contenuti dal web e da Google

In caso di contenuti online errati, non pertinenti o lesivi della reputazione di una persona o di un'azienda, l'interessato può tutelare la propria presenza in rete e la propria web reputation esercitando il diritto all'oblio digitale, quindi chiedendo la cancellazione di tali contenuti dal web e dai motori di ricerca.



Diritto all'oblio


Cos'è la web reputation


Internet è da tempo uno strumento indispensabile per la vita professionale: di conseguenza la presenza online del nostro nome o della nostra azienda è utile per la nostra visibilità e per essere identificati dalla clientela.


Allo stesso tempo la nostra presenza in rete deve essere tutelata per evitare che contenuti errati possano fuorviare i nostri potenziali clienti o addirittura ledere la nostra reputazione.

La ricerca sul web infatti è ormai la prima modalità di ricerca di informazioni su un'azienda o su un professionista e pertanto non si può rischiare che il pubblico, nel momento in cui cerchi un'informazione sulla nostra attività, si imbatta in contenuti non veritieri, errati o non più aggiornati.

Possiamo quindi definire il concetto di web reputation come l'identità digitale costituita dall'insieme di tutti i contenuti presenti sul web.


Vediamo insieme quali sono i passi per tenere sotto controllo la propria reputazione online.



Mappatura dei contenuti online


Per iniziare, è necessario avere una panoramica delle informazioni che il web offre su di noi, tracciando quindi i contenuti che appaiono nei motori di ricerca, primo tra tutti Google.

Non è detto che tutte le informazioni su di noi siano indicizzate o appaiano comunque tra i primi risultati su Google, quindi la ricerca può dividersi in una prima mappatura delle informazioni più evidenti e in una seconda ricerca più minuziosa e articolata.


Durante la ricerca si dovrà prendere nota di eventuali contenuti errati, falsi, non pertinenti, non aggiornati: tali contenuti infatti possono fuorviare il pubblico e, nella peggiore delle ipotesi, ledere la nostra reputazione.


E' importante poi identificare la fonte e il soggetto che li ha pubblicati o che ne ospita il contenuto: può essere una rivista online, un social network, un sito di recensioni, un forum o qualsiasi sito web contenente dati o notizie.



Valutare la possibilità di cancellazione dei contenuti negativi


Nel caso in cui siano presenti dei contenuti negativi, entrano in gioco due gruppi di interessi opposti.

Da un lato la libertà di manifestazione del pensiero e il diritto all'informazione, dall'altro lato il rispetto della reputazione di un individuo o di un'azienda e il diritto alla verità e alla pertinenza della informazioni divulgate.


E' così che si configura quindi il diritto all'oblio: il diritto di ogni individuo di ottenere la cancellazione dal web di tutti quei contenuti non veritieri e non pertinenti all'informazione pubblicata.


Il diritto all'oblio ha iniziato ad apparire e ad essere delineato dalla giurisprudenza già nei primi anni dello scorso decennio, sia a livello nazionale che europeo, con le prime sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia UE.


In sostanza i giudici hanno iniziato a delineare il concetto secondo cui i diritti fondamentali del singolo prevalgono non solo sull'interesse economico del motore di ricerca, ma anche sull'interesse del pubblico, nel caso in cui i dati si rivelino inadeguati, non pertinenti o non più pertinenti alle finalità del trattamento.


Il diritto all’oblio oggi è espressamente previsto da una disposizione normativa, nello specifico dagli articoli 17, 21 e 22 del Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali n. 2016/679 (GDPR).


Il GDPR pertanto prevede un obbligo per il titolare del trattamento di cancellare i dati personali su richiesta dell'interessato quando questi dati non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati, quando l'interessato revoca il consenso o si oppone al trattamento, quando i dati personali sono stati trattati illecitamente e in alcuni altri casi specifici.



Esercizio del diritto all'oblio


Nel caso in cui sussistano i presupposti per esercitare i diritti di cui si è parlato, l'interessato avrà diverse possibilità.


Potrà rivolgersi al titolare del sito internet presso cui è pubblicato il dato inesatto e chiederne la cancellazione alla fonte. Se si tratta di un articolo o di una notizia comunque utile per la collettività sarà possibile chiederne la modifica o la semplice correzione del dato inesatto.


L'interessato potrà inoltre rivolgersi al motore di ricerca (es. Google) chiedendo la deindicizzazione della notizia: in questo modo il contenuto - a prescindere da una cancellazione o meno alla fonte - non apparirà a seguito di ricerca web con quelle determinate parole chiave.

Infine, nel caso in cui non si riesca ad ottenere la cancellazione alla fonte o la deindicizzazione dai motori di ricerca, l'interessato avrà la possibilità di agire legalmente, sia dinanzi al Garante della Privacy sia dinanzi alle autorità giudiziarie.



Ulteriori approfondimenti sul diritto all'oblio nell'Area Riservata del nostro sito.



Nel caso in cui siano presenti online dei contenuti errati e non pertinenti che riguardano la tua persona o la tua attività, contattaci per discuterne insieme e per trovare una strada che possa portare alla rimozione di questi contenuti e alla tutela della tua reputazione online.


Contattaci all'indirizzo email info@cplegalstudio.com o tramite il modulo contatti.



bottom of page